Leonardo Boff
Nella sua enciclica Fratelli Tutti, Papa Francesco propone un’alternativa al paradigma dominante del dominus (proprietario e signore), dell’essere umano come qualcuno che è al di fuori e al di sopra della natura, disponendone a suo piacimento come se ne fosse il proprietario. Questa visione è alla radice dell’attuale crisi globale. In considerazione di ciò, il Papa propone il paradigma del frater (fratello e sorella), dell’essere umano come parte della natura e, quindi, fratello e sorella di tutti gli altri esseri, creati dalla Madre Terra. Esso accompagna la fraternità universale, l’amore sociale e la cura perenne per la Madre Terra.
Questa attraversata è una forma per trovare una via d’uscita dalla crisi attuale, che minaccia il futuro della nostra civiltà. Per percorrere il sentiero della fraternità universale e dell’amore sociale, abbiamo bisogno di un’etica della cura della Madre Terra e di tutti i suoi figli e figlie.
Ma un’etica non basta. Dobbiamo andare più in profondità, là dove possono sorgere nuove idee salvifiche. È la spiritualità, come ha individuato bene Laudato Sì di Papa Francesco. Lì si dice che dobbiamo evocare “motivazioni che derivano dalla spiritualità per alimentare una passione per la cura del mondo” (n. 216).
Sia chiaro: spiritualità non è sinonimo di religiosità, sebbene la religiosità possa potenziare la spiritualità. La spiritualità nasce da un’altra fonte: dal profondo dell’essere umano. Oggi i pensatori e gli scienziati più autorevoli vedono la spiritualità come parte essenziale dell’essere umano, come la fisicità, la psiche, l’intelligenza, la volontà e l’affettività.
Neuro-linguisti, i nuovi bio-antropologi ed eminenti cosmologi come Brian Swimm, David Bohm, biologi come Watson e Collins e altri riconoscono che la spiritualità è parte dell’essenza umana. Siamo esseri naturalmente spirituali, anche se non siamo esplicitamente religiosi. Per questo si parla, specialmente negli Stati Uniti e nella new science, di spiritualità naturale che deve essere vissuta in tutte le fasi della vita, a cominciare dall’infanzia.
Questa porzione spirituale dentro di noi si rivela nella nostra capacità di amare, nella solidarietà, nella cooperazione, nella compassione, nella comunione e nella totale apertura all’altro, alla natura, all’universo, in una parola all’Infinito. La spiritualità fa intuire agli esseri umani che dietro tutte le cose c’è un’Energia potente e amorevole che sostiene ogni cosa e la mantiene aperta a nuove forme nel processo evolutivo. Alcuni cosmologi la chiamano la Fonte originaria di tutto l’essere. Io preferisco la formula: l’Essere che fa esistere tutti gli esseri.
Alcuni neurologi hanno identificato un fenomeno eccezionale. Ogni volta che si affrontano temi esistenziali legati a Dio e al Sacro, si osserva un’enorme accelerazione dei neuroni, da 9 a 30 hertz, nel lobo frontale del cervello. Loro, non i teologi, lo hanno chiamato il “punto di Dio nel cervello“. Proprio come abbiamo organi esterni attraverso i quali percepiamo la realtà circostante, gli occhi, le orecchie, la pelle, abbiamo un organo interno che è il nostro vantaggio evolutivo, di percepire quell’Essere che è alla base di tutti gli esseri, quella misteriosa Energia che li mantiene in esistenza.
Questa dimensione spirituale della nostra natura è stata soffocata dalla nostra cultura, che venera più il denaro della natura, il consumo individuale più della condivisione, che è più competitiva che cooperativa, preferisce l’uso della violenza al dialogo per risolvere i conflitti e ricorre alla minaccia e all’eventuale impiego di armi di distruzione di massa. Ma sono i valori legati al frater, alla fratellanza universale che, coinvolgendo la natura e l’umanità, potranno salvare la vita.
In quanto siamo esseri spirituali, possiamo renderci conto dei mali che stiamo facendo alla nostra Casa Comune. Di fronte al rischio della nostra stessa scomparsa, sorge la possibilità di fare un salto nella nostra coscienza e stabilire una nuova relazione di amore, di empatia e di cura per la Terra e gli altri esseri.
Come affermò il grande pensatore francese Edgar Morin, sempre preoccupato per la situazione ecologica della Terra: “La storia ha dimostrato ripetutamente che l’emergere dell’inaspettato e l’apparire dell’improbabile sono plausibili e possono cambiare il corso degli eventi”. Come disse un pre-socratico: “aspetta l’inaspettato perché in esso può risiedere il nuovo”. Prestiamo attenzione all’inaspettato e all’improbabile, perché possono essere plausibili e indicarci un nuovo cammino salvifico per la Terra, la nostra Magna Mater e Casa Comune.
In verità, nessuno può dire dove ci porterà l’attuale situazione della Terra, sconvolta dalla disputa tra un mondo unipolare dominato dagli Stati Uniti e un mondo multipolare, c Leonardo Boff
Nella sua enciclica Fratelli Tutti, Papa Francesco propone un’alternativa al paradigma dominante del dominus (proprietario e signore), dell’essere umano come qualcuno che è al di fuori e al di sopra della natura, disponendone a suo piacimento come se ne fosse il proprietario. Questa visione è alla radice dell’attuale crisi globale. In considerazione di ciò, il Papa propone il paradigma del frater (fratello e sorella), dell’essere umano come parte della natura e, quindi, fratello e sorella di tutti gli altri esseri, creati dalla Madre Terra. Esso accompagna la fraternità universale, l’amore sociale e la cura perenne per la Madre Terra.
Questa attraversata è una forma per trovare una via d’uscita dalla crisi attuale, che minaccia il futuro della nostra civiltà. Per percorrere il sentiero della fraternità universale e dell’amore sociale, abbiamo bisogno di un’etica della cura della Madre Terra e di tutti i suoi figli e figlie.
Ma un’etica non basta. Dobbiamo andare più in profondità, là dove possono sorgere nuove idee salvifiche. È la spiritualità, come ha individuato bene Laudato Sì di Papa Francesco. Lì si dice che dobbiamo evocare “motivazioni che derivano dalla spiritualità per alimentare una passione per la cura del mondo” (n. 216).
Sia chiaro: spiritualità non è sinonimo di religiosità, sebbene la religiosità possa potenziare la spiritualità. La spiritualità nasce da un’altra fonte: dal profondo dell’essere umano. Oggi i pensatori e gli scienziati più autorevoli vedono la spiritualità come parte essenziale dell’essere umano, come la fisicità, la psiche, l’intelligenza, la volontà e l’affettività.
Neuro-linguisti, i nuovi bio-antropologi ed eminenti cosmologi come Brian Swimm, David Bohm, biologi come Watson e Collins e altri riconoscono che la spiritualità è parte dell’essenza umana. Siamo esseri naturalmente spirituali, anche se non siamo esplicitamente religiosi. Per questo si parla, specialmente negli Stati Uniti e nella new science, di spiritualità naturale che deve essere vissuta in tutte le fasi della vita, a cominciare dall’infanzia.
Questa porzione spirituale dentro di noi si rivela nella nostra capacità di amare, nella solidarietà, nella cooperazione, nella compassione, nella comunione e nella totale apertura all’altro, alla natura, all’universo, in una parola all’Infinito. La spiritualità fa intuire agli esseri umani che dietro tutte le cose c’è un’Energia potente e amorevole che sostiene ogni cosa e la mantiene aperta a nuove forme nel processo evolutivo. Alcuni cosmologi la chiamano la Fonte originaria di tutto l’essere. Io preferisco la formula: l’Essere che fa esistere tutti gli esseri.
Alcuni neurologi hanno identificato un fenomeno eccezionale. Ogni volta che si affrontano temi esistenziali legati a Dio e al Sacro, si osserva un’enorme accelerazione dei neuroni, da 9 a 30 hertz, nel lobo frontale del cervello. Loro, non i teologi, lo hanno chiamato il “punto di Dio nel cervello“. Proprio come abbiamo organi esterni attraverso i quali percepiamo la realtà circostante, gli occhi, le orecchie, la pelle, abbiamo un organo interno che è il nostro vantaggio evolutivo, di percepire quell’Essere che è alla base di tutti gli esseri, quella misteriosa Energia che li mantiene in esistenza.
Questa dimensione spirituale della nostra natura è stata soffocata dalla nostra cultura, che venera più il denaro della natura, il consumo individuale più della condivisione, che è più competitiva che cooperativa, preferisce l’uso della violenza al dialogo per risolvere i conflitti e ricorre alla minaccia e all’eventuale impiego di armi di distruzione di massa. Ma sono i valori legati al frater, alla fratellanza universale che, coinvolgendo la natura e l’umanità, potranno salvare la vita.
In quanto siamo esseri spirituali, possiamo renderci conto dei mali che stiamo facendo alla nostra Casa Comune. Di fronte al rischio della nostra stessa scomparsa, sorge la possibilità di fare un salto nella nostra coscienza e stabilire una nuova relazione di amore, di empatia e di cura per la Terra e gli altri esseri.
Come affermò il grande pensatore francese Edgar Morin, sempre preoccupato per la situazione ecologica della Terra: “La storia ha dimostrato ripetutamente che l’emergere dell’inaspettato e l’apparire dell’improbabile sono plausibili e possono cambiare il corso degli eventi”. Come disse un pre-socratico: “aspetta l’inaspettato perché in esso può risiedere il nuovo”. Prestiamo attenzione all’inaspettato e all’improbabile, perché possono essere plausibili e indicarci un nuovo cammino salvifico per la Terra, la nostra Magna Mater e Casa Comune.
In verità, nessuno può dire dove ci porterà l’attuale situazione della Terra, sconvolta dalla disputa tra un mondo unipolare dominato dagli Stati Uniti e un mondo multipolare, con Russia, Cina e BRICS come attori principali. C’è il rischio che l’escalation e la guerra commerciale di Trump si concludano in una vera e propria guerra, che sarebbe terrificante per la biosfera e la vita umana.
In situazioni come questa, i cristiani si fanno forza nella speranza che tutto ciò non accada, perché si basano sulla fede in un Dio che si è presentato come “un appassionato amante della vita” (Sap 11,26). Egli è il Signore del destino della storia generale e della vita umana. E la sua volontà è di bontà e misericordia.
Leonardo Boff ha scritto Cuidar da Casa Comum: como protelar o fim do mundo, Vozes 2024.
(Traduzione dal portoghese di Gianni Alioti)
on Russia, Cina e BRICS come attori principali. C’è il rischio che l’escalation e la guerra commerciale di Trump si concludano in una vera e propria guerra, che sarebbe terrificante per la biosfera e la vita umana.
In situazioni come questa, i cristiani si fanno forza nella speranza che tutto ciò non accada, perché si basano sulla fede in un Dio che si è presentato come “un appassionato amante della vita” (Sap 11,26). Egli è il Signore del destino della storia generale e della vita umana. E la sua volontà è di bontà e misericordia.
Leonardo Boff ha scritto Cuidar da Casa Comum: como protelar o fim do mundo, Vozes 2024.
(Traduzione dal portoghese di Gianni Alioti)