L’attuale caos distruttivo e il caos generativo come soluzione salvifica

Leonardo Boff

Stiamo innegabilmente vivendo una concomitanza di crisi di ogni tipo. Sono così tante che non abbiamo nemmeno bisogno di menzionarle. Insomma, viviamo una situazione di grande caos.

Già da molti anni, gli studiosi delle scienze della vita e dell’universo iniziarono a lavorare con la categoria del caos. Questo si presenta come distruttivo di un ordine dato e come generativo di un nuovo ordine nascosto, che fatica a nascere dentro quello distruttivo.

Seguiamo questo percorso: inizialmente si pensava che l’universo fosse statico e regolato da leggi deterministiche. Anche lo stesso Einstein inizialmente condivideva questo punto di vista.

Ma tutto cominciò a cambiare quando Hubble, un cosmologo dilettante, nel 1924 dimostrò che l’universo non era statico, ma si incontrava in espansione e in via di fuga, in una direzione per noi indecifrabile. Più tardi, gli scienziati hanno percepito un’onda di intensità molto bassa e permanente, proveniente da tutti i lati. Si tratterebbe dell’ultima eco del big bang avvenuto circa 13,7 miliardi di anni fa. Qui sarebbe l’origine dell’universo.

In questo contesto di evoluzione che appare non lineare, ma che balza in avanti e verso l’alto, il concetto di caos ha acquisito centralità. Il big bang rappresenterebbe un caos incommensurabile. L’evoluzione sembrerebbe mettere ordine in questo caos originario, creando nuovi ordini: la miriade di corpi celesti, le galassie, le stelle e i pianeti.

Il fenomeno del caos è il risultato dell’osservazione di fenomeni casuali come la formazione delle nuvole e in particolare di quello che è stato chiamato effetto farfalla. In altre parole: piccoli cambiamenti iniziali, come il fruscio delle ali di una farfalla in Brasile, possono alla fine causare un effetto completamente diverso, come una tempesta su New York.

Questo perché tutti gli elementi sono interconnessi, tutto è in relazione con tutto e può diventare complesso in modi sorprendenti. È stata constatata la crescente complessità di tutti i fattori che sono alla radice dell’emergere della vita e negli ordini di vita sempre più elevati (cfr J. Gleick, Caos. La nascita di una nuova scienza, Rizzoli 2018).

Il significato è questo: nel caos si nascondono virtualità di un altro tipo di ordine. E viceversa, dietro l’ordine si celano dimensioni del caos. Ilya Progrine (1917-1993), premio Nobel per la chimica nel 1977, studiò in particolare le condizioni che permettono alla vita di emergere dal caos.

Secondo questo grande scienziato, ogni volta che c’è un sistema aperto, ogni volta che c’è una situazione di caos (quindi, fuori dall’equilibrio) e si osserva la connettività tra le parti, si genera un nuovo ordine (cfr Order out of Chaos, 1984) . In questo caso, il nuovo ordine emergente sarebbe la vita o una nuova forma di organizzare la società.

Sempre secondo Ilya Prigogine, esistono nel seno della vita strutture dissipative, in un duplice senso: esse richiedono molta energia e quindi dissipano questa energia sotto forma di rifiuti; d’altro canto, queste strutture dissipano l’entropia e fanno dei rifiuti la base per altre forme di vita. Niente è perduto. Tutto si ricompone e genera la possibilità di nuove forme di vita ed eventualmente di società. Questo indefinitamente, come un processo di evoluzione.

Proviamo ad applicare questa comprensione all’attuale caos distruttivo. Nessuno può dire quale ordine possa emergere, nascosto in questo caos. Sappiamo appena che, date determinate condizioni socio-storiche, può irrompere un ordine diverso. Chi lo svelerà e supererà così il caos distruttivo?

Ciò che possiamo dire con certezza è che l’attuale ordine caotico imperante nel mondo non offre alcun supporto per superare il caos. Al contrario, portandolo avanti, può condurci su una strada senza ritorno. Il risultato finale sarebbe l’abisso. Albert Einstein evidenziava bene: “lidea che ha creato la crisi (diremmo il caos) non sarà la stessa che ci farà uscire da essa; dobbiamo cambiare”.

Quando l’umanità si trova ad affrontare situazioni caotiche fondamentali che possono minacciare la sua esistenza, – credo che ci troviamo in questa condizione – non gli resta altra via che cambiare. Penso che il modo migliore sia consultare la nostra stessa natura umana. Sebbene contraddittoria (sapiente e demente) essa si caratterizza per essere un progetto infinito, pieno di potenzialità. All’interno di queste potenzialità si possono individuare elementi di un ordine differente e migliore.

Ciò si baserà, necessariamente, su una nuova relazione con la natura, affettuosa e rispettosa, sentendosi parte di essa; nell’amore che appartiene al nostro DNA; nella solidarietà che ha permesso il salto dall’animalità all’umanità; nella fraternità universale, fondata sullo stesso codice genetico, presente in tutti gli esseri viventi; nella coltivazione del mondo dello spirito, che anche appartiene all’essenza dell’essere umano. Questo ci rende cooperativi e compassionevoli e ci rivela che siamo un nodo di relazioni rivolte in tutte le direzioni, anche verso l’Essere che fa esistere tutti gli esseri. Così usciremmo dal caos distruttivo in direzione al caos generativo.

Questi sarebbero alcuni elementi, tra tanti altri non menzionati qui, che potrebbero fondare un nuovo ordine e un modo di abitare amichevolmente il pianeta Terra, considerato come Casa Comune, natura inclusa. E così ci salveremmo avendo superato il caos distruttivo verso un caos generativo con un altro orizzonte di vita e di futuro di civiltà.

Leonardo Boff è un ecoteologo e filosofo e ha scritto: Cuidar da Casa Comum: pistas para protelar o fim do mundo, Vozes 2024.

(traduzione dal portoghese di Gianni Alioti)

Deixe um comentário